Riporto il video del Maestro Chen Peishan che descrive la forma della mano, inserito in un articolo pubblicato tempo fa sul sito della Italy Chen Xiaojia (read the english version)
La palma è mantenuta con le dita distese in maniera naturale, vicine come se fossero attaccate, ma in effetti non lo sono. La base del pollice ed il taglio esterno della mano si chiudono leggermente l’una verso l’altro, in modo che la palma assuma la tipica forma “a tegola”. La “bocca della tigre” (ovvero lo spazio tra il pollice e l’indice) è mantenuta rotonda.
Perché? Ecco alcune motivazioni.
Le dita distese come se fossero attaccate: in molte posizioni (ad esempio, in shang san bu – avanzare di tre passi), le mani sono la parte del nostro corpo più vicina all’avversario e, quindi, potrebbero costituire il primo obiettivo di un attacco. Mantenere le dita aperte si traduce in dare la possibilità ad un avversario, anche poco esperto, di afferrarne una, procurandoci dolore.
Le dita distese ed affiancate diminuiscono questa possibilità, anzi possono essere usate per attaccare (ad esempio, nella tecnica conficcare il palmo)
Grazie alla forma ‘a tegola’, il dorso della mano rotola: a contatto con il braccio dell’avversario, sfruttando la convessità del dorso, le mani ‘rotolano’ senza staccarsi dal braccio e senza allontanarlo da noi (ad esempio, il movimento Lu all’interno del Jingang batte nel mortaio); se la mano è rigida (‘a paletta’), rischiamo di spingere il braccio dell’avversario lontano da noi, perdendo il contatto (come mostrato nella parte destra dell’immagine seguente)
Grazie alla forma ‘a tegola’, il palmo della mano aderisce: a contatto con il braccio dell’avversario, sfruttando la concavità del palmo, la mano aderisce al braccio; in più, la chiusura tra il taglio esterno della mano (mignolo) e la base del pollice garantiscono un maggiore controllo sul braccio dell’avversario e costituiscono un principio di presa; se la mano è rigida, non esercitiamo alcun controllo sul braccio dell’avversario che può staccarsi da noi facilmente (a destra nell’immagine seguente)
Ringrazio le mie allieve Fulvia e Maria Luisa per la collaborazione e per le fotografie